Tour de France 2024, per evitare problemi con il pubblico ci saranno “più corde e più personale di sicurezza”
Il Tour de France è sempre più seguito, in tutto il mondo. La carovana della Grande Boucle diventa di anno in anno più mastodontica e la presenza del pubblico a bordo strada è in costante aumento, con tutto quel che ne consegue. La combinazione fra i mezzi al seguito della corsa, le salite, l’esuberanza di alcuni spettatori e la sempre crescente velocità della corsa ha prodotto, in particolare nel 2023, diversi momenti complicati, primo fra tutti quello in cui una volata parziale fra Tadej Pogačar e Jonas Vingegaard è stata condizionata dalla presenza di una moto davanti ai due corridori.
In vista del Tour de France 2024 gli organizzatori di ASO stanno già valutando contromisure per i problemi riscontrati nelle ultime edizioni. “Sicuramente aumenteremo la presenza delle corde a lato strada, in modo da tenervi dietro gli spettatori – le parole del direttore di corsa Christian Prudhomme raccolte da DH – Sappiamo che sulle strade del Tour c’è un pubblico nuovo, molto entusiasta ma magari meno consapevole delle norme necessarie per la sicurezza dei corridori. Spesso si tratta di giovani, che vengono al Tour per condividere un momento di felicità. Il loro entusiasmo è magnifico, ma sono un po’ meno disciplinati. Dobbiamo quindi adattarci”.
Quindi, più corde: “Sono meno invadenti delle barriere e verranno usate soprattutto in cima alle salite dove ci saranno gli abbuoni. Se si dànno bonus, bisogna proteggere gli ultimi 400-500 di quella parte di percorso, in modo che i campioni possano fare liberamente le loro mosse”.
Non solo corde, però: “Non avremo dallo Stato un aumento del personale a disposizione (si tratta di 28mila persone, fra polizia, gendarmi e vigili del fuoco – ndr). L’intenzione però è quella di mobilitare altre persone per garantire la sicurezza della corsa, fra volontari, associati a società sportive, personale di ASO e anche agenzie private”, ha rivelato Prudhomme.
Da tenere in conto anche un altro problema, spesso sollevato anche dagli stessi corridori, ovvero la presenza delle motociclette in gara: “Pensiamo di restringere molto il campo dei mezzi presenti in strada nelle fasi più delicate della corsa, creando una sorta di ‘cerchio ristretto’. In alcuni momenti non ci sarà alcun altro veicolo, fatta eccezione per le moto-ripresa della televisione. È un passo necessario, la gestione della colonna di gara deve evolversi, seguendo l’evoluzione del ciclismo. Si va sempre più veloce e c’è sempre meno spazio fra fuggitivi e gruppo”.
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